Influenza aviaria: situazione epidemiologica in Italia – HPAI
In questa pagina puoi trovare le informazioni più aggiornate sulla situazione epidemiologica dell’influenza aviaria in Italia per i virus ad alta patogenicità (HPAI).
2025/2026 – H5N1
In data 29 settembre 2025, il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, ha confermato la prima positività nel secondo semestre 2025 per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) sottotipo H5N1 nel pollame. Le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e di sorveglianza sono state implementate come previsto dal Regolamento Delegato 2020/687. Per il dettaglio sulle specie coinvolte, localizzazione, e la durata delle misure di controllo in essere secondo regolamento citato, si rimanda al documento “Focolai in Italia” e “Mappa focolai”.
In data 14 ottobre 2025, il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, ha confermato la prima positività dopo febbraio 2025 per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) sottotipo H5N1 in volatili selvatici. Per il dettaglio sulle specie coinvolte e localizzazione, si rimanda al documento “Positività nei selvatici in Italia” e “Mappa focolai”.
La data dell’ultimo aggiornamento riportata nei file PDF è da ritenersi come la data ultima in cui il file è stato aggiornato a seguito di nuovi casi o modifiche relative alle informazioni contenute nelle tabelle riportate.
2024/2025 – H5N1
In data 26 settembre 2024, il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, ha confermato la prima positività dopo febbraio 2024 per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) sottotipo H5N1 in volatili selvatici. Per il dettaglio sulle specie coinvolte e localizzazione, si rimanda al documento “Positività nei selvatici in Italia” e “Mappa focolai”.
In data 1 ottobre 2024, il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, ha confermato la prima positività nel secondo semestre 2024 per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) sottotipo H5N1 nel pollame. Le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e di sorveglianza sono state implementate come previsto dal Regolamento Delegato 2020/687. La durata di tali misure, quando nota, viene indicata nel documento “Focolai in Italia”.
La data dell’ultimo aggiornamento riportata nei file PDF è da ritenersi come la data ultima in cui il file è stato aggiornato a seguito di nuovi casi o modifiche relative alle informazioni contenute nelle tabelle riportate.
2023/2024 – H5N1
In data 13 novembre 2023, il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, ha confermato la prima positività nel secondo semestre 2023 per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) sottotipo H5N1 nel pollame. Le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e di sorveglianza sono state implementate come previsto dal Regolamento Delegato 2020/687. La durata di tali misure, quando nota, viene indicata nel documento “Focolai in Italia”.
In data 3 novembre 2023, il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, ha confermato la prima positività dopo agosto 2023 per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) sottotipo H5N1 in volatili selvatici. Per il dettaglio sulle specie coinvolte e localizzazione, si rimanda al documento “Positività nei selvatici in Italia” e “Mappa focolai”.
La data dell’ultimo aggiornamento riportata per i file PDF è da ritenersi come la data in cui è stata segnalata l’ultima positività per HPAI nel pollame o nell’avifauna selvatica.
2022/2023 – H5N1
In data 22 settembre 2022, il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle, ha confermato la prima positività nel secondo semestre 2022 per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) sottotipo H5N1 nel pollame. Le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e di sorveglianza sono state implementate come previsto dal Regolamento Delegato 2020/687. La durata di tali misure, quando nota, viene indicata nel documento “Focolai in Italia”.
In data 29 settembre 2022, il CRN ha confermato la prima positività per virus HPAI sottotipo H5N1 in volatili selvatici. Per il dettaglio sulle specie coinvolte si rimanda al documento “Positività nei selvatici in Italia”.
La data dell’ultimo aggiornamento riportata per i file PDF è da ritenersi come la data in cui è stata segnalata l’ultima positività per HPAI nel pollame o nell’avifauna selvatica.
2021/2022 – H5, H5N1
A partire dal 19 ottobre 2021 il Centro di referenza nazionale (CRN) per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle ha confermato diverse positività per virus dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI) nel pollame domestico. La maggior parte dei virus sono stati identificati come appartenenti al sottotipo H5N1. Sono stati coinvolti primariamente allevamenti di tipo industriale, soprattutto tacchini da carne situati in provincia di Verona. In tutti gli allevamenti risultati positivi sono state svolte o sono in corso le operazioni di abbattimento, pulizia e disinfezione. Le misure di controllo generali e specifiche nelle zone di protezione e di sorveglianza sono state implementate come previsto dal Regolamento Delegato 2020/687. La durata di tali misure, quando nota, viene indicata nel documento “Focolai in Italia”.
A partire dal 9 novembre 2021 il CRN per l’influenza aviaria e la malattia di Newcastle ha confermato diverse positività per virus HPAI sottotipo H5N1 in volatili selvatici. La lista aggiornata dei virus HPAI identificati viene indicata nel documento “Positività nei selvatici in Italia”.
La data dell’ultimo aggiornamento riportata per i file PDF è da ritenersi come la data in cui è stata segnalata l’ultima positività per HPAI nel pollame o nell’avifauna selvatica.
2020/2021 – H5, H5N8
- Focolai in Italia | PDF (Ultimo aggiornamento: 13/04/2021)
- Mappa focolai | PDF (Ultimo aggiornamento: 13/04/2021)
Aggiornamenti
2016/2018 – H5N5, H5N8
- Focolai in Italia | PDF (Ultimo aggiornamento: 23/03/2018)
- Mappa focolai | PDF (Ultimo aggiornamento: 23/03/2018)
Riepilogo
(Ultimo aggiornamento: 11/07/2018)
A partire dal 28 dicembre 2016, l’Italia è stata coinvolta nell’epidemia di Influenza Aviaria ad alta patogenicità sottotipo H5 che ha interessato gran parte dell’Europa tra 2016 e 2017.
Durante questo periodo, l’attività di sorveglianza passiva sulla popolazione selvatica, nell’ambito del piano di sorveglianza nazionale, ha permesso di individuare 14 casi di HPAI. Tra i 17 volatili selvatici direttamente coinvolti, 15 sono risultati positivi al sottotipo H5N8 (otto cigni reali, un piccione selvatico, un’oca selvatica, un germano reale, un gheppio, un airone, una volpoca, un fischione) e due al sottotipo H5N5 (un fischione e una canapiglia). 83 focolai sono stati invece confermati nel pollame domestico, coinvolgendo sia il settore rurale che quello industriale. I virus isolati appartengono tutti al sottotipo H5N8 e sono stati protagonisti di due ondate epidemiche, corrispondenti ai due semestri del 2017.
La prima ondata epidemica ha coinvolto un totale di 16 allevamenti situati in varie regioni del nord-est, causando l’abbattimento di 357.549 volatili direttamente colpiti dall’epidemia. La maggior parte degli allevamenti coinvolti erano localizzati in prossimità di zone umide frequentate da volatili acquatici selvatici. Il sequenziamento virale ha dimostrato che i virus isolati, pur appartenendo a un unico gruppo genetico (Italy –B), risultano geneticamente distanti. Inoltre, le indagini epidemiologiche non hanno individuato contatti a rischio tra gli allevamenti infetti. Tutto ciò suggerisce che la causa dell’infezione possa essere collegata a molteplici introduzioni separate dal reservoir selvatico.
La seconda ondata epidemica ha interessato ancora una volta sia il settore rurale che quello industriale. Le positività sono state riscontrate in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio e Piemonte e 2.416.107 volatili sono stati abbattuti perché direttamente coinvolti nell’epidemia. Fino a fine settembre le caratteristiche dei focolai si possono equiparare a quelle osservate durante la prima ondata epidemica. Da ottobre in poi, invece, si è assistito a frequenti fenomeni di lateral spread, in particolare nelle province di Brescia e Cremona, cha hanno dato origine a numerosi casi secondari. Le indagini epidemiologiche hanno identificato potenziali connessioni tra gli allevamenti infetti, in particolare per quanto riguarda le vicinanza tra le aziende e le movimentazioni del personale e dei veicoli. L’analisi filogenetica, inoltre, ha confermato un’elevata similarità (99,9-100% sia per i geni HA che NA) tra i virus isolati negli allevamenti coinvolti.
L’ultimo focolaio dell’anno 2017 è stato confermato l’11 dicembre in un allevamento di tacchini da carne situato in prossimità di una vasta area umida in provincia di Ravenna. La più probabile fonte di infezione è anche in questo caso imputabile al contatto con il serbatoio selvatico.
Nel mese di marzo 2018 sono stati confermati tre nuovi focolai di Influenza aviaria H5N8 ad alta patogenicità in Lombardia. L’analisi filogenetica ha rivelato un’elevata similarità con i virus isolati in provincia di Brescia l’autunno scorso.
Aggiornamenti
2016 – H7N7
Ultimo aggiornamento: 10/06/2016
Aggiornamenti
2014/2015 – H5N8
2013 – H7N7
Ultimo aggiornamento: 22/10/2013
Documenti e approfondimenti
- 11/09/2013 – Quadro della situazione epidemiologica di H7N7 in Italia presentato durante la riunione della Commissione europea del 10 settembre | PDF
- 27/08/2013 – Approvazione delle misure di controllo dell’Italia da parte della Commissione Europea | PDF
- 27/08/2013 – Quadro della situazione epidemiologica di H7N7 in Italia presentato durante la riunione della Commissione europea del 26 agosto | PDF
- 15/08/2013 – Presentazione H7N7 | PDF