Peste suina africana
La peste suina africana è una malattia virale dei suidi (suini e cinghiali) causata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, ad esito solitamente infausto, per la quale non esistono vaccini. Gli esseri umani non sono sensibili alla malattia, che comunque è causa di gravi conseguenze socio-economiche nei Paesi in cui è diffusa.
I segni tipici della peste suina africana sono sovrapponibili a quelli della peste suina classica e includono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne. I ceppi più virulenti del virus sono generalmente letali (il decesso avviene entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi). Gli animali infettati da ceppi meno aggressivi del virus della peste suina africana possono non mostrare i tipici segni clinici.
L’infezione può avvenire per contatto diretto con animali infetti, per ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali infetti (per es. scarti di cucina) o per contatto indiretto.
Nell’Africa sub-sahariana la peste suina africana è endemica. Nel 2007 si sono verificati focolai infettivi in Georgia, Armenia, Azerbaigian nonché Russia europea, Ucraina e Bielorussia. Da questi paesi la malattia si è diffusa all’Unione europea: nel 2014 sono stati segnalati i primi casi in Lituania, Polonia, Lettonia ed Estonia; nel 2017 la malattia è stata segnalata in Repubblica Ceca e in Romania; nel 2018 è comparsa in Ungheria, Romania, Bulgaria e Belgio. In Italia è presente dal 1978 nella Regione Sardegna.
Informazione e risorse
Informazioni su PSA e sorveglianza nei cinghiali
Precauzioni da adottare
- Non portare in Italia, dalle zone infette comunitarie, prodotti a base di carne suina o di cinghiale, quali, ad esempio, carne fresca e carne surgelata, salsicce, prosciutti, lardo, salvo che i prodotti non siano etichettati con bollo sanitario ovale.
- Non portare in Italia prodotti a base di carne suina o di cinghiale, freschi o surgelati, salsicce, prosciutti, lardo da Paesi extra-europei.
- Smaltire i rifiuti alimentari, di qualunque tipologia, in contenitori idonei e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici.
- Non lasciare rifiuti alimentari in aree accessibili ai cinghiali.
- Informare tempestivamente i servizi veterinari il ritrovamento di un cinghiale selvatico morto.
- Per i cacciatori che si recano in aree infette: pulire e disinfettare le attrezzature, i vestiti, i veicoli e i trofei prima di lasciare l’area di caccia; eviscerare i cinghiali abbattuti solo nelle strutture designate; evitare i contatti con maiali domestici dopo aver cacciato.
- Per gli allevatori: rispettare le norme di biosicurezza, in particolare cambiare abbigliamento e calzature quando si entra o si lascia l’allevamento e scongiurare i contatti anche indiretti con cinghiali o maiali di altri allevamenti; notificare tempestivamente ai servizi veterinari sintomi riferibili alla PSA e episodi di mortalità anomala.
Documenti, link e risorse utili
Ministero della Salute
- Sito web sulla Peste suina africana
- Campagna «Le vie di contagio»
PSA – Opuscolo 1 – Informazioni generali
PSA – Opuscolo 2 – Veterinari
PSA – Opuscolo 3 – Allevatori
PSA – Opuscolo 4 – Cacciatori
PSA – Opuscolo 5 – Viaggiatori
Centro di referenza nazionale per l’epidemiologia veterinaria, la programmazione, l’informazione e l’analisi del rischio (IZSAM)
Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e asfivirus (IZSUM)
Regione del Veneto
- Protocollo operativo per la sorveglianza in Veneto
- Informazioni, normativa e risorse sulla PSA dalla Rete di sorveglianza epidemiologia della Regione del Veneto (RESOLVE)
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)
- Corso online / Peste suina africana. Sorvegliare e prevenire
- Flyer «Peste suina africana. Quali rischi per l’allevamento di suini»
- Appunti di scienza «Peste suina africana»
- PSA: aggiornamento sulla situazione epidemiologica in Italia e in Europa (Caccia 2000, agosto 2023)
- PSA: sorveglianza in bassa allerta (Wild, aprile 2022)
- Peste suina africana nel cinghiale: come procedere in allerta bassa («tempo di pace») (Caccia 2000, dicembre 2021)
- PSA e mondo venatorio: collaborazione indispensabile (Caccia alpina, novembre 2021)
- PSA e mondo venatorio: perché la collaborazione è indispensabile? (Caccia 2000, aprile 2021)
- Manuale delle emergenze da PSA (Wild, dicembre 2020)
- Peste suina africana (Caccia alpina, 2019)
- Peste suina africana: sorveglianza e precauzioni (Wild, giugno 2019)
- Aggiornamento sulla PSA in Europa (Wild, aprile 2019)
- Dinamica della PSA nella popolazione di cinghiale e aggiornamento della PSA europea(Caccia 2000, aprile 2019)
- Peste suina africana: epidemiologia, sorveglianza e precauzioni da adottare (Cacciatore Trentino, dicembre 2018)
- La peste suina africana in Europa (Caccia 2000, dicembre 2018)
- La peste suina africana: teniamo alta la guardia! (Weidmannsheil, ottobre 2017)
- La peste suina africana: cenni sulla malattia e situazione epidemiologica in Europa (Caccia 2000, agosto 2017)
Materiali di comunicazione IZSVe sulla peste suina africana
Brochure «Peste suina africana»
Scarica la brochure »Video «Peste suina africana: come evitare di diffonderla?»
Flyer «Peste suina africana. Quali rischi per l’allevamento di suini»
Scarica PDF volantino »Centri di riferimento per la peste suina africana
Le attività diagnostiche per la peste suina african vengono svolte dal Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e asfivirus che ha sede presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (IZSUM).
Il Laboratorio di riferimento europeo per la peste suina africana (EURL-ASF) si trova in Spagna a Valdeolmos (Madrid).
Referenti IZSVe per la peste suina africana
Denis Vio
Laboratorio patologia e benessere della specie suina
SCT4 – Friuli Venezia Giulia
Tel. 0434 41405
E-mail: dvio@izsvenezie.it
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Carlo Citterio
U.O. Eco-patologia (Belluno)
SCT2 Treviso, Belluno e Venezia di Piave
Tel. 0437 944746
E-mail: ccitterio@izsvenezie.it
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