Il progetto di ricerca corrente DEATHBOARS (RC IZS VE 06/22) ha l’obiettivo di acquisire informazioni essenziali sia per individuare la peste suina africana (PSA) il prima possibile qualora venisse introdotta nella popolazione di cinghiale del Triveneto, sia per programmare e attuare le principali azioni necessarie alla sorveglianza e al controllo di questa malattia. L’identificazione precoce (early detection) è infatti indispensabile per poter contenere la malattia in un’area relativamente ristretta, e l’individuazione e rimozione dei cadaveri infetti, che sono la chiave per la persistenza del virus, rappresenta uno dei punti cardine per il suo controllo ed eradicazione.
Il progetto è coordinato dal Centro specialistico fauna selvatica dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e dal Parco Regionale dei Colli Euganei; prevede anche la partecipazione della Regione del Veneto, dell’AULSS 6, e dei Centri di referenza nazionali per le Pesti suine e per la Medicina forense veterinaria. Il progetto è finanziato dal Ministero della Salute.
Gli obiettivi
Tra le domande a cui il progetto si propone di rispondere, due sono le principali:
- In quali ambienti è più probabile individuare cinghiali morti?
Questa informazione è importante per massimizzare la probabilità di individuare precocemente l’introduzione della PSA. - In base alla degradazione e consumo da parte di necrofagi, quale è il tempo utile per individuare un cinghiale morto sul campo?
Questa informazione è fondamentale per organizzare un’efficace sorveglianza sul territorio in tempo di pace e, in caso di introduzione della malattia, per aumentarne sensibilmente le possibilità di controllo.
Come si svolge il progetto
Alcuni cadaveri di cinghiale (fig.1), ottenute dalla attività di controllo del Parco Regionale dei Colli Euganei, vengono posizionate in due siti all’interno del Parco in quattro sessioni di campionamento della durata di circa 2 mesi ciascuno nella stagione estiva, autunnale, invernale e primaverile.
I cadaveri, esposti alle condizioni meteorologiche del luogo, vengono monitorati per il rilievo dei parametri ambientali (temperatura, umidità, ecc.) mediante l’utilizzo di alcuni sensori (datalogger, fig. 2) e di fototrappole (fig. 3) per la rilevazione del consumo da parte di specie necrofaghe.
Sono inoltre ispezionati regolarmente da parte dei ricercatori per verificarne la degradazione e la successione degli insetti necrofagi con tecniche di entomologia forense (fig. 4).