Ormai da diversi anni la Commissione Europea raccomanda a tutti gli stati Membri di ridurre la pratica del taglio routinario della coda (caudectomia) nei suinetti. Tale pratica viene utilizzata per prevenire i fenomeni di morsicatura, che potrebbero invece essere ridotti attraverso il miglioramento delle condizioni di allevamento. Per questo motivo l’allevamento di suini con coda integra rappresenta un indicatore indiretto di benessere animale.

In risposta al richiamo e alla crescente sensibilità dei consumatori, gruppi di allevatori hanno iniziato volontariamente il percorso attraverso adeguamenti manageriali e strutturali e la graduale introduzione di gruppi di animali a coda integra. Inoltre, dal 2019 è entrato in vigore un Piano nazionale obbligatorio del Ministero della Salute per il progressivo abbandono della pratica della caudectomia.

Lo studio IZSVe

allevamento di suini

Ricercatori IZSVe hanno effettuato un’analisi retrospettiva su un campione di 22 allevamenti di una stessa filiera che dal 2015 al 2022 avevano volontariamente intrapreso il percorso di abbandono del taglio della coda (caudectomia) nei suinetti. Il processo ha seguito tre fasi: 1) 100% di suini con coda tagliata; 2) fino al 50% di suini a coda integra; 3) 100% di suini a coda integra. L’analisi ha rivelato che il passaggio dalla fase 1 alla fase 2 è avvenuto con successo, mentre quello alla fase 3 ha aumentato mortalità e lesioni al macello, e ridotto gli indici di conversione alimentare. Lo studio rimarca la complessità nella gestione efficace di suini non caudectomizzati.

In un recente studio pubblicato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) sulla rivista Animals, in collaborazione con l’IZS del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, l’Università di Padova (Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali – TESAF) e l’Università di Torino (Dipartimento di Scienze veterinarie), i ricercatori hanno effettuato un’analisi retrospettiva su un campione di 22 allevamenti di una stessa filiera (4 svezzamenti e 18 ingrassi), che dal 2015 al 2022 avevano volontariamente intrapreso il percorso di abbandono del taglio coda in tre fasi:

  • Fase 1: 100% di suini con coda tagliata
  • Fase 2: fino al 50% di suini a coda integra
  • Fase 3: 100% di suini a coda integra

Nel corso delle fasi sono stati raccolti dati relativi a:

  • Produttività: mortalità, indice di conversione alimentare, incremento medio giornaliero
  • Costi: mangime, farmaci, suinetti, manodopera, consulenze veterinarie, strutture, management
  • Consumo di farmaci: somministrazione di antibiotici e antinfiammatori
  • Registrazione della frequenza di lesioni della coda al macello

Inoltre, sono stati presi in considerazione i costi stimati di manodopera associati a una gestione ottimale degli arricchimenti ambientali necessari a contenere la morsicatura (rastrelliere con paglia), sulla base dei quantitativi ipoteticamente consumati e il tempo di riempimento di ciascuna rastrelliera X n° rastrelliere X costo orario.

Risultati

Complessivamente, il passaggio dalla fase 1 alla fase 2 è avvenuto con successo, mentre il passaggio alla fase 3 ha aumentato la mortalità, le lesioni al macello e ridotto gli indici di conversione alimentare. Rispetto alla fase 1, il costo per produrre un kg di carne nella fase 3 è risultato superiore: +34% durante lo svezzamento e +7% in fase di ingrasso. Anche la prevalenza di lesioni al macello è aumentata, passando dall’1% in fase 1, al 10% in fase 2, fino al 41% in fase 3.

Pur nelle limitazioni di un contesto retrospettivo osservazionale su un campione limitato di aziende, lo studio rimarca la complessità nella gestione efficace di suini non caudectomizzati, che richiede un tempo di adeguamento graduale per raggiungere la sostenibilità sanitaria ed economica. La condizione di compromesso più favorevole nel breve periodo sembra essere rappresentata dalla presenza di un gruppo limitato di suini a coda integra, che potrebbe aiutare gli allevatori ad aumentare la capacità di allerta e intervento e identificare gli aspetti gestionali e strutturali che necessitano di modifiche e miglioramenti.

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