Dal 18 al 24 novembre si celebra la Settimana mondiale per la consapevolezza sulla resistenza antimicrobica (AMR), la campagna globale voluta dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per aumentare la consapevolezza e la comprensione dell’AMR e promuovere le best practices per ridurre l’insorgenza e la diffusione di infezioni resistenti ai farmaci. Il tema di quest’anno è “Istruire. Sostenere. Agire ora” ed è stato scelto in base a un sondaggio online diffuso a livello internazionale fra i vari settori della salute umana, animale, vegetale e ambientale.

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha aderito alla Settimana sull’AMR 2024 partecipando al workshop internazionale “Utilizing Microbiome and Genetic Resources for Understanding and Mitigating Microbial Resistance in  One Health Context”, che si è tenuto dal 18 al 22 novembre 2024 a Mangalore, India. Il workshop è stato organizzato dalla Nitte University – Centro di referenza FAO per l’AMR e la biosicurezza in acquacoltura, in collaborazione con l’Indian Council of Agricultural Research (ICAR). Fra i partner, il Centro di referenza nazionale per le malattie dei pesci, molluschi e crostacei dell’IZSVe e i Centri di referenza FAO del Regno Unito (CEFAS) e degli Stati Uniti (Mississippi State University, MSU).

I colleghi Amedeo Manfrin e Luana Cortinovis hanno partecipato al workshop in qualità di esperti, illustrando l’esperienza dell’Unione Europea e dell’Italia in questa importante tematica e organizzando delle esercitazioni pratiche volte a formare il personale tecnico proveniente da oltre 30 Paesi asiatici ed africani sulle principali metodiche fenotipiche (antibiogramma mediante diffusione in agar e MIC – Minimal Inhibitory Concentration).

Il workshop si è concentrato sull’approccio One Health, per affrontare il problema della resistenza antimicrobica (AMR) in acquacoltura e negli ecosistemi ad essa correlati. Questa iniziativa riflette gli sforzi internazionali contro l’AMR adottando una prospettiva integrata, che combina le competenze di settori diversi come acquacoltura, microbiologia, genetica, ricerca sul microbioma e salute globale per rispondere alle sfide poste dall’AMR negli ambienti acquatici.


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