Si è concluso dopo tre anni il progetto Aquae Strength “Strengthening capacity on aquatic animal health and epidemiological surveillance”, incentrato sullo sviluppo di un’acquacoltura sostenibile attraverso interventi di cooperazione internazionale. Il meeting finale si è tenuto il 21 e 22 ottobre ad Alghero, in Sardegna, e ha riunito i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti: Istituti Zooprofilattici, paesi beneficiari e advisor, Ministero della Salute e Organizzazione mondiale della sanità animale (WOAH).

Aquae Strength, iniziato nel 2022, è stato finanziato dal Ministero della Salute Italiano, con il supporto del WOAH, e coordinato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). Il progetto ha visto la partecipazione di sette Istituti zooprofilattici sperimentali italiani e di quattro enti beneficiari provenienti da paesi del Mediterraneo e del Sudest asiatico (Tunisia, Marocco, Israele e Cambogia).

Ancora una volta la collaborazione fra gli IZS italiani è stata la chiave del successo, come sottolinea la Dg Antonia Ricci:

“Gli Istituti Zooprofilattici italiani hanno una tradizione davvero solidissima di cooperazione internazionale. In questo progetto Aquae Strength, che ha come obiettivo quello di garantire la sostenibilità e la sicurezza dell’acquacoltura nei paesi beneficiari, hanno dato un contributo importantissimo da un punto di vista sia tecnico-scientifico ma anche di trasparenza e di messa a disposizione delle loro competenze ai partner del progetto. La cooperazione è nel Dna della rete degli Istituti, perché fare cooperazione internazionale significa garantire la salute degli animali, la sicurezza alimentare nel mondo.”

I numeri del progetto

I numeri danno un’idea del lavoro svolto in questi tre anni. 16 visite all’estero per attività di training, in laboratorio e su campo, in vari settori di interesse tra cui salute e benessere delle specie ittiche, sorveglianza epidemiologica e utilizzo dei sistemi GIS a supporto delle attività di sorveglianza e risposta a malattie negli allevamenti. Sono stati poi realizzati 2 corsi e-learning e 6 webinar per ciascun work package (WP); infine, i risultati ottenuti a vari livelli del progetto sono stati presentati in 13 conferenze internazionali e hanno fruttato 4 pubblicazioni scientifiche.

Ma non ci sono solo i numeri a raccontare l’impegno e il successo di Aquae Strength. Progetti di questa complessità, portati avanti in contesti territoriali non abituali, richiedono un’enorme sforzo collettivo che è un mix di competenza professionale, preparazione tecnica, capacità organizzativa e spirito di adattamento.

“I principali risultati che abbiamo ottenuto sono stati la costruzione di un network di partner provenienti da differenti paesi e la condivisione di obiettivi comuni nell’ambito dell’Animal Health and Welfare a livello mondiale – spiega Amedeo Manfrin, veterinario dirigente del Centro specialistico ittico dell’IZSVe e responsabile del progetto – La cooperazione internazionale nel settore dell’acquacoltura è uno strumento fondamentale per armonizzare a livello mondiale quelli che sono i principali standard operativi e diagnostici per un’acquacoltura sostenibile e per una gestione corretta della salute e del benessere degli organismi acquatici allevati .”

Una delle parti più entusiasmanti del progetto è stata la collaborazione non solo con i colleghi stranieri ma anche con quelli italiani. Ancora Manfrin:

“Condividere con loro problematiche, ma soprattutto risolvere i problemi e le difficoltà sia logistiche che tecniche, sono stati senz’altro uno dei principali risultati del progetto, soprattutto in un settore così particolare, così articolato e anche complicato come quello dell’acquacoltura.”

Le attività dei WP

La formazione sui sistemi GIS (WP1) è stato uno dei settori chiave di questo progetto. Le attività sono state organizzate in due fasi. Inizialmente sono stati definiti oggetti e strumenti per il mapping e l’analisi dei dati, successivamente si è passati allo svolgimento dei webinar e dei corsi e-learning. Lo scambio e il trasferimento di conoscenze ha permesso di rafforzare la sorveglianza epidemiologica e migliorare la risposta alle malattie degli animali acquatici.

Un settore altrettanto importante è l’uso responsabile dei farmaci veterinari (WP2), essenziale per garantire lo stato di salute degli animali e ridurre la diffusione di fenomeni di antibiotico-resistenza in acquacoltura. Fra le azioni che più hanno permesso di raggiungere gli obiettivi di questo WP, vi sono la condivisione di linee guida per l’uso responsabile dei farmaci e di manuali di biosicurezza per gli allevatori, la definizione di protocolli operativi, il trasferimento di know-how per la produzione di vaccini stabulogeni.

Un terzo ed ultimo blocco di attività ha riguardato la diagnosi delle malattie dei pesci e l’applicazione di metodiche di laboratorio validate ed efficaci (WP3). Nell’ambito di questa attività sono stati forniti a tutti i paesi beneficiari reagenti di riferimento oltre che le metodiche di laboratorio per le malattie rilevanti. I risultati dell’implementazione dei protocolli per l’identificazione di virus e batteri, valutati mediante proficiency test, hanno confermato l’incremento della capacità diagnostica dei paesi beneficiari. Restano alcune criticità nella gestione dei flussi diagnostici e nel quality management di alcuni laboratori.

Fondamentale anche il WP0, rappresentato dall’Ufficio ricerca e cooperazione internazionale dell’IZSVe, che ha supportato il coordinamento generale del progetto, assicurando una gestione efficace delle attività, una comunicazione costante tra i partner, consolidando un network formato da 14 Istituti e mettendo in rete oltre 90 professionisti del settore dell’acquacoltura.

Le azioni di capacity building sviluppate nell’ambito del progetto hanno dato l’opportunità ai paesi beneficiari di rafforzare le proprie capacità diagnostiche per il controllo delle malattie dei pesci, con potenziali ricadute significative anche sulle proprie economie. In particolare, lo sviluppo delle competenze tecnico-scientifiche durante i training è stato molto apprezzato, tanto da richiedere un follow-up per il futuro con interventi mirati alle specificità dei singoli paesi, anche nell’ottica di consolidare l’integrazione funzionale fra le attività avviate dei vari WP e garantire effetti duraturi nel tempo.


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