Gli evoluzionisti hanno a lungo creduto che la zanzara che punge gli esseri umani, Culex pipiens (form) molestus, si fosse evoluta dalla forma che punge gli uccelli, Culex pipiens (form) pipiens, nei sotterranei e nelle cantine dell’Europa settentrionale negli ultimi 200 anni. È stata considerata un esempio della capacità di una specie di adattarsi rapidamente a nuovi ambienti e all’urbanizzazione. Un nuovo studio guidato da ricercatori dell’Università di Princeton (USA) smentisce questa teoria, rintracciando le origini della zanzara molestus a più di 1.000 anni fa, nell’area del Mediterraneo o del Medio Oriente. L’articolo è stato pubblicato sulla rivista Science.
«Questa enigmatica zanzara divenne famosa durante la Seconda guerra mondiale a Londra e sembrava così perfettamente adattata alla vita sotterranea che si pensava si fosse evoluta lì. Era diventata un classico esempio da manuale di evoluzione rapida nelle città moderne. Ma la nostra analisi delle sequenze di Dna di centinaia di zanzare racconta una storia molto diversa», ha dichiarato Lindy McBride, professoressa di Ecologia e biologia evolutiva e di neuroscienze a Princeton, e autrice senior dello studio.

Allo studio hanno collaborato circa 150 organizzazioni di tutto il mondo, fra cui l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), per un totale di 12.000 di campioni di Cx. pipiens rappresentativi della diversità geografica e genetica. Dalle analisi del Dna di 800 campioni è emerso che la forma molestus sembra essersi evoluta per la prima volta per vivere (e pungere) accanto agli esseri umani in una società agricola primitiva tra 1.000 e 10.000 anni fa, molto probabilmente nell’Antico Egitto.
Il lavoro ha importanti implicazioni per la salute pubblica. “Nelle nostre regioni la Cx. pipiens è presente soprattutto nelle aree rurali – osserva Fabrizio Montarsi, biologo del Laboratorio di entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettori dell’IZSVe – dove peraltro registriamo il più alto numero di positività fra le zanzare e dove si verifica la maggior parte dei casi umani di West Nile Disease. Questo studio è importante perché fornisce informazioni sul ruolo di queste due forme di zanzare nella trasmissione del virus West Nile dagli uccelli all’uomo, e suggerisce anche di indagare se esistono eventuali correlazioni fra la loro distribuzione sul territorio e la diffusione del virus.”
Secondo i biologi che studiano le zanzare, il flusso genetico tra la forma molestus (antropofila) e quella pipiens (ornitofila), attraverso l’ibridazione, produce zanzare che pungono in modo indiscriminato uomo e uccelli e ciò ha aumentato la trasmissione del virus agli esseri umani negli ultimi due decenni. Studiare entrambe le forme della zanzara e la loro evoluzione ha permesso di comprendere meglio quando e dove avviene l’ibridazione.
I ricercatori hanno scoperto che l’ibridazione è molto meno comune di quanto si pensasse in precedenza; tuttavia, essa avviene soprattutto nelle grandi città, suggerendo l’ipotesi che l’urbanizzazione possa favorire la mescolanza genetica tra le due forme. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire i possibili legami fra urbanizzazione, ibridazione e trasmissione del virus dagli uccelli agli esseri umani.
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