Ogni giorno, milioni di uova arrivano sulle nostre tavole. Ma cosa sappiamo del benessere delle galline che le producono? Un recente studio pubblicato sulla rivista internazionale Poultry Science, frutto della collaborazione tra Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), Università di Padova (Dip. Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente – DAFNAE), Az. Ulss 5 Polesana e Delta Group Agroalimentare spa, ha analizzato in fase di macellazione oltre 30.000 galline provenienti da 50 allevamenti italiani per scoprirlo, osservando direttamente i segni lasciati sul loro corpo dalla permanenza in allevamento.

Uno studio condotto in collaborazione da IZSVe, Università di Padova, AULSS5 Polesana e Delta Group Agroalimentare spa ha analizzato in fase di macellazione oltre 30.000 galline provenienti da 50 allevamenti italiani, osservando direttamente i segni lasciati sul loro corpo dalla permanenza in allevamento. I ricercatori hanno esaminato in particolare lesioni sternali e dermatiti plantari, e analizzato i principali fattori di rischio sulla base delle informazioni disponibili al macello. Lo studio ha enfatizzato l’importanza del macello come efficace e strategico “osservatorio epidemiologico”.

I ricercatori hanno esaminato:

  • lesioni sternali, che possono essere associate a fragilità ossea e collisione con le strutture
  • dermatiti plantari, associate a una qualità della lettiera e delle superfici non ottimali

Questi segnali, visibili solo dopo la spiumatura al macello, sono considerati “misure basate sull’animale” (animal based measures – ABM) e possono fornire indicazioni sul benessere degli animali in allevamento.

Lo studio ha quantificato l’incidenza dei diversi problemi e ha analizzato i principali fattori di rischio sulla base delle informazioni disponibili al macello, con particolare riguardo a:

  • Tipo di allevamento: nelle gabbie arricchite il rischio di dermatiti plantari è inferiore rispetto ai sistemi a terra, ma aumenta il rischio di lesioni sternali con i sistemi a più livelli (voliere) che si collocano in una posizione intermedia.
  • Linea genetica: le galline rosse, più pesanti rispetto alle linee bianche, sono meno esposte a rischio di lesioni sternali, ma più a rischio per le dermatiti plantari.
  • Età: le partite macellate dopo le 90 settimane hanno mostrato complessivamente meno lesioni, indicando che il prolungamento del ciclo produttivo non rappresenta di per sé un fattore di rischio, ma potrebbe essere piuttosto associato a una migliore gestione degli animali.
  • Stagione: in autunno e inverno aumenta il rischio di dermatiti plantari, presumibilmente per la più difficile gestione dell’umidità della lettiera e quindi una sua minore qualità.

Nessun sistema di allevamento è perfetto, ma la gestione del sistema piuttosto che le caratteristiche degli animali possono offrire margini significativi di miglioramento. D’altra parte, lo studio ha enfatizzato l’importanza del macello come efficace e strategico “osservatorio epidemiologico”. Nel prosieguo dell’attività di ricerca si punterà allo sviluppo di metodiche di analisi automatizzata attraverso computer vision per la valutazione della frequenza delle diverse ABM su grandi numeri di animali.

Il corpo delle galline racconta la loro storia: ascoltarla è un dovere etico e un’opportunità per migliorare davvero il benessere animale.

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