Circolazione moderata del virus in Veneto e Friuli Venezia Giulia. La Dg Ricci: “Utilizzare repellenti cutanei, zanzariere e larvicidi”. In crescita i casi di febbre Dengue dall’estero.
La presenza del virus West Nile (WNV) nelle zanzare campionate in Veneto e Friuli Venezia Giulia si attesta intorno all’1%. È quanto emerge dagli ultimi dati comunicati dal Laboratorio di entomologia sanitaria e patogeni trasmessi da vettori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe).
Nonostante la circolazione del virus nelle zanzare sia moderata, il rischio per la salute umana non va sottovalutato. Secondo l’ultimo bollettino sulle malattie trasmesse da vettori della Regione del Veneto, sono infatti 8 i casi di West Nile neuroinvasiva e 4 di febbre West Nile, ma i numeri potrebbero aumentare nelle prossime settimane con il perdurare del caldo estivo.
“Fortunatamente quest’anno la diffusione della West Nile è abbastanza contenuta, anche se l’attenzione da parte delle autorità sanitarie è sempre molto alta dopo i recenti casi di Padova e Pordenone – dichiara la Direttrice generale Antonia Ricci. “A differenza dei casi di Dengue, Chikungunya e Zika, segnalati in persone di ritorno da viaggi all’estero, soprattutto in Sudamerica e paesi tropicali, il virus West Nile è endemico nel nostro territorio e pertanto la probabilità di contrarre l’infezione è maggiore. Pertanto è importante adottare corrette abitudini per evitare le punture di zanzara, come per esempio l’utilizzo di repellenti cutanei, zanzariere in casa e larvicidi nelle aree verdi private. Solo così è possibile ridurre il rischio di infezione, specialmente per le categorie di persone fragili come anziani e immunodepressi.”
La sorveglianza entomologica prevede l’utilizzo di 92 trappole per la cattura delle zanzare, distribuite fra Veneto (64) e Friuli Venezia Giulia (28). Il monitoraggio è cominciato nel mese di maggio e proseguirà fino ad ottobre. Le catture avvengono una notte ogni 15 giorni per ciascun sito, in maniera alternata, in modo da avere delle trappole attive ogni settimana per ogni provincia.
Alla data del 5 agosto, in Veneto su 1.659 pool di zanzare analizzati sono stati trovati 22 pool di zanzare positivi a WNV (1,33%) e 2 a Usutu Virus, mentre in Friuli Venezia Giulia sono 2 i pool di zanzare positivi su 245 analizzati (0,82%); tutti i pool positivi erano costituiti da Culex pipiens. Ogni pool contiene al massimo 100 zanzare. Di tutte le specie di zanzare catturate, la Culex pipiens (zanzara comune) è la più numerosa, con punte di quasi il 90% in Veneto.
Diversa la situazione per la febbre Dengue, malattia che da noi è trasmessa dalla zanzara tigre, con il maggior numero di casi in Italia (283), ma tutti di importazione. In Veneto l’incidenza della Dengue è addirittura quadruplicata rispetto al 2023, con 55 casi, mentre il bollettino regionale riporta anche casi di Zika (2), Chikungunya (1) e febbre Oropouche (1), anche questi dall’estero.
“Nel giro di pochi anni, con la ripresa del turismo dopo la pausa Covid, abbiamo avuto un aumento progressivo dei casi di Dengue nel nostro Paese, in persone di ritorno da regioni tropicali – ribadisce Antonia Ricci – Per affrontare al meglio un viaggio in zone a rischio, prima di partire è bene consultare i centri di medicina dei viaggi delle ASL per consigli e indicazioni, mentre se al ritorno si accusano sintomi come febbre e malessere occorre rivolgersi immediatamente al proprio medico curante.”