Che gli animali possano avere un effetto positivo sul benessere psicofisico dei pazienti sono in pochi a dubitarne. E di questo sono convinti anche molti medici di medicina umana, che non solo si dicono pienamente favorevoli agli interventi assistiti con gli animali (IAA), ma che anche prescrivono questo tipo di interventi ai propri pazienti.
La prima indagine a livello nazionale sugli IAA ha confermato una tendenza che già si percepiva negli ultimi anni fra i camici bianchi, e cioè che i medici conoscono gli IAA e ne ravvisano gli effetti benefici.
Luca Farina, direttore del Centro di referenza nazionale per gli IAA, osserva:
“Le tappe che recentemente hanno consolidato questo settore sono da riferirsi sia a livello professionale che istituzionale. Da un lato, il moltiplicarsi di eventi informativi e formativi sul territorio nazionale ha permesso di far conoscere il ruolo che può svolgere l’animale in processi riabilitativi e di cura della persona; dall’altro, va sottolineata l’attenzione che il Ministero della Salute ha rivolto alla tematica sostenendo l’approvazione dell’Accordo Stato, Regioni e Province autonome e delle Linee guida nazionali per gli IAA. Tale Accordo, ad oggi già recepito da un notevole numero di Autorità regionali, resta una pietra miliare presa a modello oltre il confine nazionale.”
I risultati della survey sono stati presentati alla 14^ Conferenza Internazionale IAHAIO (International Association of Human-Animal Interaction Organizations), che si è tenuta a Parigi dall’11 al 13 luglio 2016. Sono inoltre stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Complementary Therapies in Medicine.
Leggi l’articolo su Complementary Therapies in Medicine »La survey nazionale
La survey si è svolta tra il 2 marzo e il 30 aprile 2015, ed è stata promossa dal Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali (CRN IAA) dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, grazie alla collaborazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), che si è occupata della somministrazione del questionario ai medici iscritti all’Ordine sul territorio nazionale.
Obiettivo dell’indagine era di scattare una fotografia sulle conoscenze, le opinioni e le esperienze professionali dei medici nei confronti degli IAA: chi sono i medici che si interessano agli IAA? Cosa ne pensano? Quanto li conoscono? Quali sono i benefici che pensano possano portare ai pazienti? E quali i rischi?
Il questionario è stato inviato via e-mail a 106 Ordini provinciali. I dati sono stati raccolti tramite metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). Hanno preso parte 670 medici: di questi 508 hanno dichiarato di essere a conoscenza dell’esistenza degli interventi assistiti con gli animali.
Il rispondente tipo è donna, ha più di 55 anni, risiede nel nord-ovest del Paese, possiede un animale, svolge la professione medica da più di 30 anni ed è un medico specializzato in medicina interna.
I risultati
Il primo dato eclatante è che la maggior parte dei medici che conoscono gli IAA è anche pienamente favorevole a questo tipo di interventi (93,7%), non li ritiene rischiosi e ha dichiarato interesse ad approfondire la tematica.
Indagando le conoscenze in possesso dei medici è emerso inoltre che:
- circa 1/3 ha ben chiara la differenza tra attività (AAA) e terapie (TAA) assistite con gli animali;
- più di 1/4 conosce gli interventi di educazione assista con gli animali (EAA);
- circa 1/4 conosce centri che si occupano di IAA o ha avuto pazienti sottoposti a questo tipo di interventi.
Anche la prescrizione medica degli IAA è sempre più diffusa: il 36,4% dei dei medici che conoscno gli IAA ha consigliato la pet therapy ai propri pazienti, e di questi il 57,2% ha riscontrato effetti positivi grazie a tali interventi. Per esempio, gli animali aiutano i pazienti a rilassarsi, e dagli interventi traggono benefici non solo i pazienti ma anche i loro famigliari e gli operatori della struttura che li accoglie.
Invece i rischi individuati con maggior frequenza riguardano la possibilità che gli animali possano peggiorare l’asma dei pazienti che ne sono affetti, che gli interventi possano causare stress negli animali stessi o che gli animali possano trasmettere infezioni o zoonosi al paziente.
Per approfondire
- Interventi assistiti con gli animali (Temi > Altri temi > Interventi assistiti con gli animali)
- FNOMCeO – A proposito di pet therapy