L’afta epizootica è una malattia virale altamente contagiosa, causata da un virus del genere Aphtovirus (famiglia Picornaviridae). Non è pericolosa per l’uomo ma ha gravi conseguenze sul benessere animale e a livello socio-economico. Colpisce principalmente bovini, suini, ovini, caprini, bufali e camelidi ma ha un ampio spettro di ospiti (animali con unghia fessa domestici e selvatici).

La malattia è endemica in Medio Oriente, Africa, in diversi Paesi asiatici e in alcune zone del Sudamerica. In Europa è ricomparsa di recente dopo 14 anni, a partire da un focolaio registrato in Germania a gennaio 2025. Nei mesi seguenti si sono verificati ulteriori focolai anche in Ungheria e Slovacchia, che hanno portato il Ministero della Salute a rafforzare temporaneamente le misure di controllo per le movimentazioni verso il territorio nazionale dalle zone a rischio.

Di fronte alla stabilizzazione della situazione, con la nota n. 16895 del 6 giugno 2025 il Ministero della Salute ha disposto la fine delle misure di emergenza, invitando però a mantenere alta la vigilanza sullo stato di salute degli animali aftoso sensibili, e procedendo alla segnalazione immediata al Servizio veterinario competente di eventuali situazioni sospette.

A questo proposito, il Centro di referenza nazionale per le malattie vescicolari (CERVES) ha predisposto una brochure, sia in formato A4 che pieghevole, in cui sono riportate informazioni sintetiche sulla malattia e sulle modalità per prevenirla, oltre che foto delle lesioni che permettono di riconoscerla. Per scaricare le brochure in formato PDF, cliccare sui link sottostanti.

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