Il Laboratorio di batteriologia speciale della sezione di Treviso dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha identificato e dato il nome a una nuova specie di stafilococco.

Il genere stafilococco è costituito da diverse specie di batteri Gram positivi ampiamente diffusi in natura. Alcune di queste specie sono comuni abitanti della pelle e delle mucose sia di animali che dell’uomo, altre invece sono patogene. Tra le specie patogene più famose c’è sicuramente lo Staphylococcus aureus soprattutto a causa della comparsa di ceppi resistenti agli antibiotici ed in particolare alla meticillina.

Tali ceppi indicati con la sigla MRSA (Meticillin Resistant S. aureus) presentano resistenza agli antibiotici appartenenti alla famiglia delle penicilline e delle cefalosporine, e complicano quindi considerevolmente le possibilità terapeutiche e ne riducono le probabilità di successo. Questo tipo di resistenza è tipicamente conferita dal gene mecA; tale gene assieme alle sue varianti mecB e mecC sono stati isolati in varie specie di animali e nell’uomo.

Staphylococcus caeli

Il Laboratorio di batteriologia speciale della sezione di Treviso dell’IZSVe ha identificato e dato il nome a una nuova specie di stafilococco: Staphylococcus caeli, isolato da campionamenti dell’aria di un allevamento di conigli da carne della provincia di Padova.

L’isolamento di questo ceppo insolito e nominato inizialmente 82B è avvenuto durante le attività svolte per una ricerca finanziata dal Ministero della Salute (RC IZSVE 01/09 “Applicazione della PFGE, ricerca dei geni di virulenza e analisi del polimorfismo della proteina A in ceppi di S. aureus isolati da conigli da carne, con finalità epidemiologiche e diagnostiche”) che ha portato al primo isolamento di un clone MRSA ST398 nei conigli da carne, e i cui risultati sono stati pubblicati su International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology).

In particolare l’82B è stato isolato nel 2013 da un campionamento dell’aria di un allevamento da reddito della provincia di Padova. Il ceppo è parso subito anomalo in quanto si presentava resistente alla meticillina, quindi un potenziale MRSA, ma non era possibile arrivare a un’affidabile identificazione di specie, sia mediante prove biochimiche e molecolari che mediante spettrometria di massa. Inoltre, le prove di biologia molecolare eseguite per la rilevazione dei geni noti causa della resistenza alla meticillina, ossia il gene MecA e le varianti MecB e MecC, davano anch’esse risultati non conformi ai controlli utilizzati.

Qualche anno dopo, in collaborazione con il Dr. Gavin G. Paterson, professore di microbiologia molecolare e applicata dell’Università di Edimburgo (UK) e uno tra i primi ricercatori a identificare il gene MecC, il ceppo 82B è stato approfonditamente caratterizzato attraverso il sequenziamento dell’intero genoma.

La sequenza ottenuta ha dimostrato una stretta correlazione con S. saprophyticus, S. Xyosus e S. edaphicus, ma un’identità nucleotidica con questi minore del 95% e un livello di ibridazione DNA-DNA calcolata mediante software specifici inferiore al 70% (Journal of Antimicrobial Chemotherapy). Tali informazioni, assieme ad altre analisi eseguite, hanno permesso dimostrare che si tratta di una nuova specie di Staphylococcus a cui i ricercatori dell’IZSVe hanno dato il nome di S. caeli sp. nov. proprio perché isolato da campionamenti dell’aria.

A conferma della sua singolarità, evidenziata già dalle prime prove identificative svolte in IZSVe, vi è il fatto che alberga un allotipo del gene MecC denominato MecC3 mai identificato prima e che rappresenta la prima segnalazione di un ceppo di stafilococco portatore del gene MecC in Italia.

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Staphylococcus caeli, dendrogramma