Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza si riferisce alla capacità dei batteri di resistere a un trattamento terapeutico sopravvivendo e moltiplicandosi. Ambienti dove si usano antimicrobici sono esposti all’insorgenza di geni di resistenza batterica e alla loro rapida diffusione ambientale.
Il principale meccanismo attraverso il quale la resistenza ai farmaci si diffonde all’interno e tra specie batteriche diverse è infatti il trasferimento orizzontale di geni di resistenza. È importante quindi identificare questi geni e le vie di trasmissione per mettere a punto strategie per il contenimento del fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
Negli ultimi anni è aumentata in particolare la diffusione di ceppi batterici produttori di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL), ovvero enzimi che conferiscono resistenza ai beta-lattamici, farmaci di importanza critica nel trattamento delle infezioni umane. Gli Escherichia coli rappresentano un serbatoio di determinanti genici responsabili di questo fenomeno di resistenza, e possono avere un ruolo nel trasferire questa resistenza all’uomo attraverso gli alimenti.
Dati sulla frequenza di E. coli produttori di ESBL nel pollame in Italia sono ancora carenti. Per questo l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha condotto un progetto di ricerca (RC 02/2012) che ha avuto due obiettivi:
- acquisire dati sulla frequenza del fenomeno in polli da carne e tacchini da ingrasso, sia a livello di produzione primaria (allevamento) che a livello di prodotti alimentare derivati (carne fresca);
- valutare i determinanti genici di resistenza nei campioni di E. coli isolati con fenotipo ESBL.
La ricerca
Tra giugno 2013 e novembre 2014 sono stati raccolti campioni di feci provenienti da 132 gruppi di polli da carne e 53 gruppi di tacchini da ingrasso allevati, prevalentemente sul territorio della Regione del Veneto. Il campionamento ha seguito modalità analoghe a quelle previste dal Piano nazionale di controllo della salmonellosi negli avicoli.
Tra febbraio 2015 e aprile 2015 inoltre sono stati prelevati 91 campioni di petto di pollo e 84 campioni di fesa di tacchino da supermercati nel Veneto.
In linea con quanto emerso da studi analoghi condotti in altri Paesi, lo screening fenotipico ha evidenziato che la presenza di ceppi di E. coli ESBL positivi è frequente, sia in allevamento che nella carne. In particolare sono risultati positivi:
- il 79% dei campioni di feci prelevate dai polli da carne e l’83% dei campioni di feci prelevate dai tacchini;
- il 77% dei campioni di petto di pollo e il 69% dei campioni di fesa di tacchino.
Tutti i ceppi di E. coli isolati dai campioni sono associati a elevati livelli di resistenza per la maggior parte degli antibiotici testati. In particolare, è emersa una resistenza alle molecole cefepime, cefotaxime e ceftazidime pari al 90% nei campioni di feci derivanti dagli allevamenti, all’80% nei campioni di carne.
La caratterizzazione genotipica dei determinanti correlati al fenotipo riscontrato ha evidenziato che i genotipi più frequenti in entrambe le categorie produttive sono costituiti dai geni TEM-1 e CTX-M1.
Conclusioni
Questo studio ha permesso di acquisire informazioni rappresentative a livello nazionale sulla distribuzione di E. coli produttori di ESBL. Gli allevamenti di polli da carne in Veneto costituiscono infatti il 34% degli allevamenti di polli da carne e il 63% degli allevamenti di tacchini da ingrasso in Italia.
Lo studio ha confermato soprattutto l’importanza delle metodiche di screening e molecolari per determinare l’epidemiologia del fenomeno e identificare le fonti che contribuiscono a loro successo evolutivo e alla loro permanenza nell’ambiente. In particolare è risultato fondamentale l’utilizzo di metodi armonizzati e condivisi a livello internazionale secondo linee guida dettate dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che permettono una comparazione equa della situazione epidemiologica nei diversi stati europei.
Data l’importanza del fenomeno dell’antibiotico-resistenza e del suo impatto sulla salute umana, rimane la necessità di investigare la prevalenza di questo fenomeno anche in ulteriori matrici animali destinati alla produzione di alimenti (es. bovini e suini), ma anche di altri alimenti o fonti, come vegetali e acque.
Per approfondire
- Antibiotico-resistenza (Temi > Altri temi)