L’articolo pubblicato sulla rivista scientifica Antioxidants fa il punto sullo stato delle conoscenze ad oggi disponibili sulle proprietà antiossidanti dei prodotti apistici.
Il miele è un alimento ricco di proprietà benefiche note fin dall’antichità. Tra queste vi sono gli antiossidanti, importanti sostanze bioattive presenti nei prodotti dell’apicoltura che proteggono le cellule dai danni degli agenti ossidanti, come i radicali liberi, e contribuiscono alla prevenzione di alcune malattie. Nonostante gli evidenti benefici del miele per la salute, sono necessari metodi di laboratorio uniformi per valutare globalmente le caratteristiche antiossidanti dei prodotti delle api, e in generale la loro qualità, a causa della grande variabilità nei metodi analitici impiegati.
È questo il quadro che emerge da uno studio condotto dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) sulle proprietà degli antiossidanti, premiato dalla rivista scientifica Antioxidants (IF 7,675) come l’articolo più citato tra i 340 articoli di gruppi italiani pubblicati dalla rivista nel 2021.
L’articolo è una revisione critica degli articoli pubblicati dal 2010 ad oggi sull’argomento con l’obiettivo di riassumere lo stato attuale delle conoscenze sul tema. Sono stati raccolti i dati relativi alle proprietà antiossidanti in tutti i prodotti dell’apicoltura, come miele, polline, propoli, cera, pappa reale e veleno d’api, da sempre tra i più comunemente usati grazie al loro valore nutritivo e terapeutico.
Come confermato da studi scientifici, l’alto contenuto di molecole bioattive, in grado di produrre effetti benefici sull’organismo, attribuisce ai prodotti delle api proprietà antibatteriche, antiinfiammatorie, antitumorali, antivirali. In particolare, essi sono considerati una potenziale fonte di antiossidanti naturali, ovvero molecole in grado di rallentare o inibire l’ossidazione di altre molecole, prevenendo così i processi di degradazione (stress ossidativo) e morte cellulare alla base di molte malattie croniche e degenerative.
La conclusione dei ricercatori è che, a fronte delle numerose proprietà benefiche, servono metodi analitici più standardizzati per valutare e comparare le caratteristiche antiossidanti dei prodotti apistici nel loro insieme. Ciò è dovuto alla composizione complessa e incostante dei prodotti dell’alveare, che conta come elementi di disparità principali le differenze botaniche, climatiche e geografiche tra i campioni analizzati. Vi sono inoltre differenze specifiche a livello dei metodi analitici, come per esempio il tipo di solvente utilizzato per sciogliere il prodotto apistico, le condizioni di estrazione (tempo e temperatura), e addirittura le unità di misura con cui sono espressi i risultati.
Il merito dello studio è di aver posto l’attenzione sull’esigenza di standardizzare i metodi analitici di laboratorio: le proprietà antiossidanti di diversi prodotti delle api possono essere confrontate solo quando i dati vengono ottenuti utilizzando stessi metodi e unità di misura per le diverse matrici.
Leggi l’articolo su Antioxidants »