Sono stati pubblicati sulla rivista PLoS One i risultati di uno studio sulla caratterizzazione biomolecolare del mastocitoma cutaneo del cane (MCT), condotto da ricercatori della SCS3 – Diagnostica specialistica, istopatologia ed entomologia sanitaria dell’IZSVe, in collaborazione con il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova.
La ricerca, finanziata dal Ministero della Salute (progetto RC IZSVe 04/2010) aveva lo scopo di approfondire le conoscenze sul MCT attraverso la caratterizzazione del suo trascrittoma. In particolare, individuare profili di espressione genica eventualmente associati all’aggressività del tumore, in modo da poterne predire il comportamento.
L’utilizzo della tecnica microarray ha permesso di identificare un set di 13 potenziali biomarcatori in grado di distinguere campioni di MCT in due categorie (differenziati e non), correlabili con i dati di sopravvivenza del cane. Il set di geni potrebbe essere utilizzato per lo sviluppo di un test molecolare diagnostico a supporto della classificazione istologica del MCT canino e, conseguentemente, essere di aiuto nella prognosi e nella valutazione delle eventuali scelte terapeutiche.
I dati epidemiologici dicono infatti che il MCT canino è una malattia tutt’altro che rara e dal decorso imprevedibile. In un precedente studio epidemiologico coordinato dall’IZSVe condotto nelle province di Vicenza e Venezia tra il 2005 e il 2013, sono stati diagnosticati 783 casi di mastocitoma, con un’incidenza di 34 nuovi casi/anno ogni 100.000 cani. Le razze più colpite: boxer, carlino e golden retriever.
Per saperne di più: Anna Granato agranato@izsvenezie.it