Sabato scorso, all’età di 80 anni Ennio Facchin è mancato. La sua morte lascia una profonda ferita nel cuore di chi lo ha conosciuto e stimato. Ha prestato servizio in Istituto per 34 anni, approdando nel 1972 alla sezione di Verona che diresse per oltre 10 anni, dal 1989 fino alla fine del 2000 quando andò in pensione.
Ricordiamo la sua grande professionalità e lo spessore scientifico, insieme alla dedizione per l’Istituto ma, soprattutto, le sue notevoli qualità umane. Fu un medico veterinario attento alle istanze del territorio, fortemente coinvolto anche culturalmente al mutamento delle realtà produttive e del significato deontologico della professione veterinaria. Per molto tempo fu un punto di riferimento per la coniglicoltura nazionale ed internazionale: per ben due volte fu infatti nominato Presidente dell’Associazione Scientifica Italiana di Coniglicoltura. Ma fu in primo luogo un uomo colto, amante della poesia e della letteratura, appassionato di arte e di storia.
Aperto, intelligente, ironico ed emotivamente vivace, costantemente propenso a cordiali relazioni interpersonali e sociali, seppe coniugare la sua preparazione tecnico-scientifica con l’attenzione nei confronti dei paesi poveri impegnandosi in prima persona in esperienze di cooperazione internazionale nel continente africano di lingua portoghese. Fondò Scambiarti Onlus per sostenere fattivamente progetti di sviluppo e iniziative d’assistenza nelle popolazioni bisognose sudamericane.
Unendo le sue qualità letterarie alle competenze in veterinaria scrisse una serie di racconti dedicati ai bambini “Animali nel mondo. Racconti brevi del nonno veterinario”, a testimonianza della sua sensibilità e capacità di integrare passioni e abilità multidisciplinari.
Di seguito riportiamo una sua autobiografia, stesa di suo pugno nell’aprile del 2009, utile per capire fino in fondo chi era la persona e certamente per comprendere la sua capacità di vedere lontano, con una inusuale attenzione all’altro, oltre che… il suo radicato affetto per questo Istituto.
Ciao Ennio!
Antonia Ricci
Direttore Generale IZSVe