I tumori mammari sono la neoplasia più frequente nella donna così come nei cani di sesso femminile. La crescente richiesta di approcci terapeutici efficaci nel migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti affetti da carcinoma mammario, rende necessaria l’individuazione di nuovi e precoci indicatori prognostici.

Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha condotto uno studio sulle cellule tumorali circolanti nel sangue e nel midollo osseo di cani femmina affetti da carcinoma mammario metastatico (RC 06/14, finanziamento Ministero della Salute).

I risultati preliminari hanno mostrato notevoli similitudini con quanto riscontrato nella donna e confermano il cane come buon modello di studio della patologia neoplastica in oncologia umana.

Nella donna affetta da carcinoma mammario le cellule tumorali circolanti (CTC) nel sangue periferico e le cellule tumorali disseminate (DTC) nel midollo osseo sono marcatori predittivi di sopravvivenza, che possono fornire informazioni utili sull’andamento della malattia e sull’efficacia della terapia in atto. La piattaforma Cell Search (CS) è ad oggi l’unica validata dall’FDA per la rilevazione delle CTC nella donna.

I risultati dello studio – afferma Marta Vascellari, medico veterinario dell’IZSVe e responsabile dello studio – dimostrano l’applicabilità della piattaforma CS anche nella specie canina, con importanti ricadute prognostiche e terapeutiche per i cani affetti da carcinoma mammario metastatico.”

I ricercatori hanno indagato 1) la possibile associazione tra la conta delle cellule tumorali circolanti e i tempi di sopravvivenza; 2) il ruolo predittivo delle cellule tumorali nel monitoraggio della risposta alla terapia oncologica. Dallo studio è emerso che le CTC sono correlate alla sopravvivenza del paziente. L’enumerazione di queste cellule può fornire informazioni prognostiche già al momento della prima diagnosi e permette di stabilire un’associazione con i tempi di sopravvivenza:

Abbiamo osservato che la presenza di almeno una cellula circolante (condizione di positività) era significativamente associata a una sopravvivenza più breve (mediana di 105 giorni) rispetto a quella dei cani negativi (mediana di 339 giorni)”.

La biopsia liquida può essere utile anche come indicatore di efficacia terapeutica per il tumore mammario metastatico canino. Infatti, in diversi casi il numero delle CTC è diminuito dopo il trattamento chemioterapico.

Lo studio ha mostrato inoltre interessanti somiglianze con la controparte umana. Circa un terzo dei tumori erano carcinomi infiammatori e circa l’80% di essi era CTC-positivo. Questa condizione ricorda da vicino ciò che viene osservato nella donna, in cui il cancro al seno infiammatorio è una malattia rara, gravata da disseminazione metastatica precoce, alti livelli di CTC e prognosi infausta. I risultati di questo studio rafforzano quindi la validità del cane come modello di studio animale per il tumore al seno della donna.

Lo studio è stato condotto in collaborazione con l’Istituto Oncologico Veneto e pubblicato sulla rivista Cancers.

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Nuovi strumenti per la prognosi del tumore mammario nel cane [Infografica]