Prende il via oggi 1 dicembre 2023 il progetto One Health approach to understand, predict and prevent viral emergencies from bats (OneBAT), finanziato nell’ambito della call HORIZON-HLTH-2022-DISEASE-07. Il consorzio, di cui l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) è leader partner, sarà guidato da Paola De Benedictis, responsabile del Laboratorio zoonosi virali, patogeni emergenti e riemergenti della SCS5 – Ricerca e innovazione e direttrice del Centro di referenza nazionale e FAO per la rabbia.

Il progetto OneBAT indagherà i fattori che possono favorire il passaggio dei virus dai pipistrelli europei all’uomo o agli animali domestici, producendo informazioni utili per far progredire la disponibilità di strumenti terapeutici e profilattici attuali e futuri per le malattie derivanti. OneBAT fornirà evidenze scientifiche rispetto a specie modello rilevanti che potrebbero essere utilizzate per studiare altre specie di pipistrelli o virus.

Negli ultimi anni i chirotteri hanno acquisito particolare interesse in ambito sanitario a seguito del ritrovamento di una grande variabilità di virus a RNA, alcuni dei quali appartengono a famiglie virali responsabili di malattie umane anche epidemiche. Pertanto,  la sorveglianza di questo gruppo estremamente eterogeneo di mammiferi e l’approfondimento delle caratteristiche biologiche dei virus identificati è considerato fondamentale per garantire la sanità pubblica e mitigare l’emergenza di possibili pandemie.

Grazie al suo consorzio multidisciplinare di ecologi, virologi ed epidemiologi, OneBAT si propone di indagare l’interazione complessa tra ospite, patogeni e ambiente per individuare i fattori che possono favorire il passaggio dei virus dai pipistrelli europei all’uomo o agli animali domestici.

Verranno raccolte informazioni sulle vie di trasmissione ed eliminazione dei virus e sulle dinamiche di replicazione e circolazione all’interno delle popolazioni animali, studiando come modello un pipistrello particolare, il miniottero comune Miniopterus schreibersii. Questo animale, ad abitudini ipogee e migratorie, è stato associato a virus di particolare interesse sanitario, inclusi nelle famiglie dei filovirus, coronavirus e lyssavirus, che saranno oggetto di indagine nell’ambito del progetto.

Poiché questa specie è in particolare declino a livello europeo, ottimizzare e armonizzare la sorveglianza a livello paneuropeo permetterà di ottenere informazioni significative su questi potenziali patogeni, minimizzando il disturbo per le popolazioni. In questo contesto il consorzio esplorerà metodiche di monitoraggio ambientale che potranno ridurre ulteriormente il disturbo in futuro di questa e altre specie protette.

OneBat mira inoltre a fornire nuovi dati in merito al potenziale di questi virus di causare effettivamente malattia nell’uomo o negli animali domestici, studiandone le caratteristiche biologiche nonché la suscettibilità ai presidi terapeutici esistenti.  A questo scopo il consorzio svilupperà piattaforme e metodiche innovative che risulteranno utili anche nello studio di altri patogeni.

Per favorire l’impatto e la condivisione dei risultati, il consorzio si doterà di una piattaforma che renderà disponibile a un pubblico scientifico più ampio gli strumenti e i protocolli ecologici, diagnostici e virologici sviluppati e armonizzati durante il progetto tra i partner del consorzio. Ad esempio, i ricevitori VHF installati in Europa nell’ambito del progetto saranno collegati alla piattaforma MOTUS per essere fruibili da altri ricercatori per il monitoraggio di pipistrelli e uccelli. Saranno inoltre organizzati corsi e webinar per facilitare l’applicazione ad ampia scala dell’approccio OneBat. In questo senso, il progetto ha l’ambizione di disegnare una cornice in cui sarà possibile studiare con maggiore efficienza qualunque microorganismo associato a questi animali, incluse altre specie di chirotteri europei.

progetto OneBat | Miniottero

Miniopterus schreibersii. Foto di Dino Scaravelli

Il consorzio