È stata pubblicata la relazione tecnica per l’anno 2020 dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.
Il 2020 è stato l’anno in cui la pandemia determinata dal virus SARS-CoV-2 ha generato gli effetti più devastanti sulla popolazione mondiale. Anche in Italia questa crisi sanitaria ha avuto pesanti ripercussioni che hanno interessato quasi tutti i comparti produttivi, con conseguenti interferenze anche sulle attività dell’Istituto.
I motivi peculiari sono stati diversi, solo per citarne alcuni: rallentamento del funzionamento delle filiere zootecniche con minor conferimento di campioni, sia da parte di Autorità competenti sia dai produttori; organizzazione contingentata del personale dei laboratori e degli uffici per ridurre la probabilità di trasmissione virale tra gli operatori; prolungamento delle scadenze di progetti di ricerca; necessità delle Organizzazioni di mettersi al passo con le nuove tecnologie e modalità comunicative da applicare ai vari settori operativi compresa, ad esempio, la formazione; clima sociale scoraggiante generato dalle incertezza rispetto alla ripresa economica del Paese.
Nonostante questo contesto assai problematico l’IZSVe è riuscito ad assicurare lo svolgimento delle attività fondamentali e la continuità dei servizi per la sicurezza alimentare, la prevenzione delle malattie zoonotiche e la gestione delle emergenze. Nel corso del 2020 infatti sono stati effettuati un totale di 1.569.025 esami, con un decremento contenuto rispetto al 2019 dell’11,5%. Ma soprattutto, l’Istituto ha saputo reagire con estrema proattività, mettendosi da subito a disposizione della sanità pubblica, sia a livello locale che nazionale, per fornire il proprio contributo alla diagnostica e, ancor più, alla ricerca sia in campo animale che nell’uomo.
Inoltre, Richiesta dalle Autorità competenti, l’Istituto ha fornito la doverosa e qualificata collaborazione alla rete del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per l’esecuzione degli esami molecolari del virus pandemico. Nei mesi da marzo a dicembre, l’attività è stata intensa e ha coinvolto molti professionisti, da quelli addetti al ricevimento e smistamento dei campioni al personale dei laboratori preposti, che con competenza e piena disponibilità hanno fornito il loro contributo per consentire il monitoraggio tempestivo dell’infezione: in totale sono stati eseguiti 35.615 test su tamponi naso-oro-faringei provenienti dalle AA-UUSSLL conferenti.
L’impegno del personale coinvolto in queste attività è stato eccezionale, a partire dall’acquisizione e validazione delle nuove metodiche analitiche, passando per l’adeguamento delle procedure di accettazione e refertazione nel gestionale IZSVe, fino al rinforzo delle misure di sicurezza a protezione dei lavoratori che hanno svolto molta parte delle attività nei laboratori BSL3. Oltre all’analisi dei tamponi per la diagnostica, l’IZSVe ha fin da subito messo a disposizione le proprie competenze per il sequenziamento di SARS-CoV-2, diventando in breve tempo il riferimento a livello della regione Veneto e della provincia di Trento per questo tipo di analisi.
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