L’Italia è tra i primi produttori di trota iridea (Oncorhynchus mykiss) in Europa. La produzione è tuttavia fortemente limitata dall’impatto di due malattie virali, la Setticemia emorragica virale (SEV) e la Necrosi ematopoietica infettiva (NEI). Entrambe le malattie sono sostenute da virus appartenenti alla famiglia Rhabdoviridae e sono endemiche sul territorio nazionale. L’unica misura di controllo efficace per risolvere i focolai di SEV e NEI risulta essere l’eradicazione, che prevede lo svuotamento dell’intero stabilimento coinvolto, sia dagli animali che dall’acqua, e la pulizia e disinfezione delle attrezzature e delle vasche di stabulazione.
Un recente progetto di ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (RC IZSVE 09/18), finanziato dal Ministero della Salute, ha valutato l’efficacia di vaccini a DNA contro queste due malattie virali della trota iridea, progettati a partire da sequenze della glicoproteina G (la proteina responsabile della produzione di anticorpi neutralizzanti) di ceppi italiani di virus della SEV e della NEI recentemente isolati nel territorio nazionale.
Dapprima è stata eseguita una prova in condizioni controllate presso l’acquario sperimentale dell’IZSVe, durante la quale due diverse dosi di vaccino per SEV e per NEI sono state testate singolarmente ed in combinazione per efficacia e sicurezza. Sulla base dei risultati ottenuti, la dose più alta è stata selezionata per l’esecuzione di una prova di campo.
La sperimentazione su campo, autorizzata dal Ministero della Salute, è stata condotta in uno stabilimento situato nella provincia autonoma di Trento tra ottobre 2020 e luglio 2021 e ha rappresentato la prima applicazione in campo dei vaccini a DNA per SEV e NEI in trota iridea. Gli animali sono stati suddivisi in tre gruppi sperimentali: un gruppo di controllo non vaccinato, un gruppo vaccinato con il vaccino per SEV e un gruppo vaccinato sia contro SEV che contro NEI. Al termine del periodo di osservazione, i vaccini utilizzati hanno dimostrato di ridurre sensibilmente le mortalità indotte da SEV e NEI, e quindi di essere efficaci e sicuri. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Vaccines, nella special issue dedicata ai vaccini in acquacoltura.
I vaccini rappresentano un valido aiuto per proteggere i pesci allevati dalle malattie e ridurre le perdite economiche, in aggiunta alle misure di biosicurezza messe in atto per prevenire l’introduzione di malattie in allevamento, la cui applicazione tuttavia non sempre è in grado di difendere in modo completo ed efficace gli animali dagli agenti patogeni.
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