L’Efsa – Autorità europea per la sicurezza alimentare ha prodotto un’opinione scientifica sul rischio derivante dal consumo di uova nel caso in cui venga prorogata la data di scadenza.
Attualmente per le uova sono in vigore due tipi di scadenza: “da vendersi entro” (21 giorni dopo la deposizione) e “da consumarsi preferibilmente entro” (28 giorni dopo la deposizione). Il documento è stato richiesto all’Efsa dalla Commissione Europea, al fine di valutare possibili azioni mirate a ridurre lo spreco alimentare.
Gli esperti hanno valutato il rischio associato a Salmonella Enteritidis, il batterio che causa il più alto numero di tossinfezioni da consumo di uova in Europa. Nel caso in cui la data di commercializzazione fosse prolungata da 21 a 28 giorni, il rischio di tossinfezione aumenterebbe del 40% per uova consumate crude e del 50% per uova leggermente cotte. Nel caso peggiore, a 42 giorni dalla data di vendita e a 70 dalla data di scadenza consigliata, il rischio è addirittura tre volte maggiore. Secondo gli esperti, però, la refrigerazione nei punti vendita e a casa consentirebbe di prolungare le date di commercializzazione e di consumo delle uova, e conseguentemente di diminuire il rischio di contrarre tossinfezioni alimentari.
Come riferisce Antonia Ricci, coordinatrice del gruppo di lavoro che ha predisposto il documento e direttore del Centro di referenza nazionale e laboratorio di referenza OIE per le salmonellosi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie “negli ultimi tempi si sente molto parlare della possibilità di consumare alimenti scaduti, per ridurre lo spreco alimentare. Bisogna sempre però mettere in primo piano la salute dei consumatori, e questo documento dell’EFSA dimostra che non rispettare le date di scadenza può comportare dei rischi. È quindi importante non consumare uova scadute, ed è altrettanto importante mantenere sempre le uova in frigorifero. Quando si preparano alimenti a base di uova crude (maionese, tiramisù), le uova devono essere freschissime, per non incorrere nel rischio di una salmonellosi”.
Gli esperti Efsa concordano sul fatto che la refrigerazione sia l’unico modo per contenere questo rischio e rallentare la replicazione di Salmonelle eventualmente presenti all’interno delle uova. Tuttavia, evidenzia il comunicato, se le date di commercializzazione e di consumo fossero posticipate di tre settimane, il rischio aumenterebbe anche per le uova refrigerate.
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