L’impiego di nanotecnologie nel settore della sicurezza alimentare è una delle frontiere a cui le aziende stanno guardando con sempre maggiore interesse. La ricerca e lo sviluppo di nuovi nanomateriali potrebbe trovare applicazione in ambiti diversi, dal miglioramento delle proprietà sensoriali degli alimenti al prolungamento dei tempi di conservazione, con un potenziale vantaggio per l’industria alimentare e i consumatori.

Questo richiede un’analisi approfondita dei rischi per la salute che potrebbero nascondersi dietro le nanotecnologie. Sono efficaci contro i patogeni? Sono pericolose per l’uomo?

Un team di ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha cercato di rispondere a queste domande valutando il comportamento delle nanoparticelle in ambito alimentare. La ricerca (RC 01/2011) ha preso in considerazione:

  • il potere antibatterico delle nanoparticelle nei confronti di patogeni alimentari;
  • l’eventuale esposizione del consumatore dovuta alla loro eventuale migrazione negli alimenti.

Potere antimicrobico

Immagine al microscopio elettronico di interazione fra nanoparticelle di argento e S. Enteritidis dopo circa 5 minuti (da Berton et al. 2014)

Immagine al microscopio elettronico di interazione fra nanoparticelle di argento e S. Enteritidis dopo circa 5 minuti (da Berton et al. 2014)

L’efficacia antimicrobica è stata valutata osservando l’azione di piccolissime sferette di argento delle dimensioni di circa 20 nanometri (1nm = 10-9 metri, un milionesimo di millimetro) su tre ceppi di Salmonella.

Le nanoparticelle potrebbero rappresentare una valida alternativa agli antibiotici, il cui utilizzo per il controllo della Salmonella in allevamento avicolo è proibito in Europa.

Le nanoparticelle sono risultate efficaci, in particolare nei confronti di S. Enteritidis, ceppo noto per la sua diffusione e virulenza: in sospensione, le nanoparticelle di argento rilasciano ioni che creano un ambiente ossidante sfavorevole ai batteri.

Nel caso di S. Senftenberg, uno dei ceppi noti per essere resistenti in condizioni ambientali sfavorevoli e che mostrano frequentemente multi resistenze agli antibiotici, l’azione non è stata altrettanto efficace a causa dell’espressione di geni di resistenza per l’argento ed altri metalli nel batterio.

Questo risultato disegna uno scenario in cui, come nel caso degli antibiotici, anche le resistenze a metalli – compresi quelli nanoparticellari – possono essere acquisite da batteri patogeni, costituendo quindi un limite nella prospettiva di un impiego di nanoparticelle per il controllo degli agenti patogeni in allevamento.

Conservazione degli alimenti

Nanoparticelle di argento (da Losasso et al., 2015)

Nanoparticelle di argento (da Losasso et al. 2015)

Per quanto riguarda l’esposizione del consumatore è stata valutata l’eventuale migrazione di nanoparticelle contenute in sacchetti per la conservazione degli alimenti all’alimento stesso.

L’esperimento è stato condotto su polpette di carne di pollo, avvolte nei sacchetti, a diverse temperature di conservazione (ambiente, 4°C, -18°C). Nessuna sferetta è passata dal sacchetto all’alimento, escludendo quindi all’origine qualsiasi condizione di tossicità.

Successivamente è stata valutata l’efficacia nella conservazione degli alimenti, ma in questo caso i risultati sono stati nulli: le nanotecnologie non hanno migliorato la vita commerciale dell’alimento.

Conclusione

Le nanotecnologie nell’industria alimentare implicano una molteplicità di questioni scientifiche legate alla valutazione del rischio. In commercio esistono infinite tipologie di nanoparticelle, diverse per forma, dimensione, composizione e carica, caratteristiche che complicano notevolmente la costruzione di modelli predittivi del rischio e che finiscono col rendere complesse le valutazioni scientifiche.

Questioni non da poco se si considera che le nanoparticelle rientrano a pieno titolo fra gli additivi, materia disciplinata dal Reg (CE) 1169/2011 che vincola il loro impiego nell’industria alimentare all’assenza di tossicità, e che spesso la loro presenza negli alimenti può essere accidentale a causa di fattori ambientali.

Per approfondire

Pubblicazioni

  • Losasso C, Belluco S, Cibin V, Zavagnin P, Mičetić I, Gallocchio F, Zanella M, Bregoli L, Biancotto G and Ricci A (2014) Antibacterial activity of silver nanoparticles: sensitivity of different Salmonella serovars. Front Microbiol, 5:227. doi: 10.3389/fmicb.2014.00227 | PDF
  • Berton V, Montesi F, Losasso C, Facco DR, Toffan A (2014) Study of the Interaction between Silver Nanoparticles and Salmonella as Revealed by Transmission Electron Microscopy. J Prob Health3(123), 2. | PDF

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